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Gipsy Deula Quartet
25 Novembre 2018
Django Reinhardt è una figura mitica della storia del jazz europeo, di etnia sinti, iniziò come banjoista, causa un incendio della sua roulotte riportò serie menomazioni (parte della mano sinistra, l’anulare e il mignolo, distrutti dal fuoco, furono saldati insieme dalla cicatrizzazione).
Questo incidente era destinato a cambiare la sua vita e la storia stessa della chitarra jazz. Infatti, a causa della menomazione alla mano sinistra, Reinhardt dovette abbandonare il banjo ed iniziare a suonare una chitarra che gli era stata regalata, meno pesante e meno ruvida. Nonostante le dita atrofizzate, o forse proprio grazie a queste, sviluppò una tecnica chitarristica rivoluzionaria e del tutto particolare riuscendo in questo modo a vincere la menomazione ed in breve tempo fu in attività assieme a diverse orchestre che giravano per la Francia. A metà degli anni trenta, Reinhardt e il violinista Stéphane Grappelli formarono un quintetto di soli strumenti a corda, denominato Le Quintette du Hot Club de France che divenne presto famosissimo. La musica del quintetto era eccitante, carica ora di tensione, ora di leggerezza, quasi eterea e si aveva come l’impressione che i musicisti, nell’improvvisazione, suonassero come se avessero lo spartito davanti. Il tutto con una ritmica (la pompe) perfetta e sincronizzata come un “orologio svizzero”.
Il quartetto protagonista di questa serata è, oltre che composto da quattro valentissimi musicisti, estremamente radicato nella cultura sinti e ciò consente una riproposizione “genuina” della musica di e alla Django Reinhardt.