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Claudio Borroni Quintet
23 Marzo 2018
Le voci maschili applicate al jazz, soprattutto in Italia, non sono molte, (a braccio si ricorda il compianto Nicola Arigliano e i più recenti Mario Biondi, Gege Telesforo, Raphael Gualazzi… ) eppure nella storia del jazz d’oltreoceano figurano grandi nomi come Tony Bennet, Nat King Cole, Billy Eckstine, Al Jarreau, ma anche Frank Sinatra, Bing Crosby, Dean Martin… fino al più recente Michael Bublè).
Molti di questi vanno sotto il nome di crooner (malamente tradotto in italiano con “cantante confidenziale” ai tempi di Teddy Reno) ovvero interpreti di uno stile (crooning) e di una tecnica di canto che si fonde col jazz e con un certo tipo di musica ballabile.
Claudio Borroni, cantante jazz saronnese che mi piace definire crooner, si avvale di una solida ed affiatata formazione che inserisce la tromba di Ettore Lupini nel tappeto sonoro garantito da Giancarlo Calvi al piano, con las ritmica di Livio Nasi al contrabbasso e Max Campanella alla batteria.
Con la stessa formazione è reduce da una seduta in sala d’incisione e quanto prima uscirà il suo primo cd, meritato traguardo di una carriera condotta con grande passione.